Ogni manifestazione della realtà è contemporaneamente:

(Esistenza) – (Rappresentazione) – (Relazione/con)

A livello elementare niente può essere definito in modo comprensibile come privo di queste categorie:

(L’esistenza) (la Rappresentazione) – (la Relazione/con)

La realtà è il supporto ontologico delle sue tre manifestazioni fondamento di:

(Ontologia) – (Fenomenologia) – (Epistemologia)

Si arriva così alla Tma (la Teoria della Mente Allargata), per la quale oggettivo e soggettivo sono categorie ontologiche e la soggettività è la dimensione essenziale del mondo.

Il significato nasce quando un'esperienza ha per contenuto una relazione fra due eventi e quando esiste essa stessa come evento.

L'essenza della coscienza, quindi della mente, consiste nel suo essere una rappresentazione unitaria della molteplicità dell'esperienza.

Il soggetto è un insieme di onfene unificate da una particolare relazione intenzionale, la quale si proietta verso un solo evento che costituisce il Principio dell'Io, o semplicemente l'Io che, a sua volta, oggettivato come contenuto di un'altra onfene, diverrà il sé.

La mente, perciò, non è mai uno stato della materia, una configurazione di un sistema, bensì un processo, un evento nel suo accadere.


Il soggetto uomo è ciò che riesce a unificare un’enorme mole di relazioni intenzionali.

La nuova sfida, l'esperimento cruciale per corroborare il nuovo paradigma, è rivolta ora verso i robot. Se si potrà riprodurre in un artefatto l'unificazione intenzionale di un numero sufficientemente elevato di onfene significative, avremo una "coscienza artificiale". Un automa che dirà "Io", come immaginava Asimov nel famoso romanzo, e come sogna Tagliascoe dal 1964, quando lo disse per la prima volta. E, forse, allora, un altro mistero ci spalancherà le sue porte.


l’onfene permette di non definire la coscienza. Ovvero non è più necessario considerare la coscienza come un fenomeno estraneo al mondo fisico. La coscienza, per la visione del mondo basata su oggetti fisici è qualcosa di anomalo, miracoloso e inspiegabile, per  l'approccio onfenico, invece, la coscienza non è altro che il concatenarsi di processi in strutture ontogeneticamente rilevanti. Descrivere la realtà attraverso l'onfene consente di fare a meno della distinzione tra rappresentazione e rappresentato, tra mente e mondo, tra coscienza e realtà.

Reinterpretando il motto cogito, ergo sum, potremmo concludere dicendo che il soggetto cosciente non è qualcosa, non è una sostanza.

Il soggetto non è........ IL SOGGETTO ACCADE, non dovremmo più dire “penso quindi sono”, ma bensì “penso quindi accado .

                    L’ONFENE:

Consideriamo quanti immagini, suoni, colori, pensieri possono far parte di un momento di coscienza. Tutti questi eventi entrano a far parte dell'unità dell'esperienza cosciente. Questo processo di unificazione è l'essenza del nostro essere cosciente. Una essenza che unifica un triplice ruolo:

(noi siamo) - (noi rappresentiamo) -  (noi relazioniamo con il mondo).

Nessuno di questi tre aspetti potrebbe essere eliminato senza distruggere il nostro concetto di soggetto, di persona. L'essere umano, secondo la Tma, (teoria della mente allargata) corrisponde a un processo di unificazione che assomma in sé un numero grandissimo di eventi.